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Storie di Spritz. L’aperitivo veneto che ha conquistato il mondo

8 09 2017 | Articolo di:

Quando pensiamo all’aperitivo non può non venirci in mente il drink per eccellenza, re indiscusso dei tavoli del bar dalle 17 alle 19, lo Spritz.

Questa bevanda ha origini abbastanza antiche e si colloca tra il ‘700 e l’800, durante la dominazione austriaca nel Lombardo-Veneto. In questo periodo i soldati asburgici iniziarono a conoscere i vini veneti, soprattutto quelli dal corpo e dal carattere deciso e con un tasso alcolemico elevato. Questi vini non erano di loro gradimento, così decisero di allungarli con dell’acqua gassata. Da qui ha origine lo spritzen, termine tedesco che sta ad indicare il gesto dello spruzzare, in questo caso l’acqua gassata nel bicchiere di vino.

Dallo spritzen, bevanda ancora oggi in voga soprattutto nel Friuli Venezia Giulia, si passò, negli anni ’20 dello scorso secolo, a macchiare la miscela di vino allungata con acqua frizzante con un po’ di bitter.

sprizt

UN COCKTAIL A PROVA DI BITTER

Come ben sappiamo il bitter ha diverse varianti. Proprio per questo, già dagli albori della sua nascita, lo spritz ebbe due facce. Quella più “continentale”, a Padova, con l’Aperol; e quella tipicamente lagunare”con il Select, bitter prodotto dai fratelli Pilla. E se quest’ultimo rimane orgoglioso appannaggio di Venezia, il primo si diffuse in tutto il Nord Italia fin dagli anni ‘70, per poi raggiungere il successo globale tanto da essere inserito negli elenchi dell’IBA (International Bartenders Association) con la denominazione di “Spritz veneziano”.

Ovviamente, oltre al bitter che è la ciliegina sulla torta di questa fantastica bevanda, il vero corpo è costituito dal vino. Ogni cittadina del Veneto ha una diversa variante di vino utilizzata all’interno della bevanda.  A Padova si va di vino bianco frizzante, a Treviso si trova il Prosecco, a Venezia invece spariscono le bollicine e si usa un vino bianco fermo, a Udine è d’obbligo il Tocai Friulano. Spazio alla fantasia anche nelle colorazioni: oltre all’arcinota variante con il Campari al posto dell’Aperol, ne esistono anche con amari scuri come China Martini o Cynar che sostituiscono degnamente i bitter.

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