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Ma se siete in compagnia anche solo di uno di questi tipi qui… aimè, la serata non sarà delle migliori. Per voi, qui di seguito, i personaggi da evitare a cena. E non dite che non vi avevo avvisato!
Quelli che dopo aver guardato tutte le stagioni di Masterchef si sentono tanto Carlo Cracco, hanno sempre da ridire su ogni piatto, ti mostrano cosa c’e’ che non va e ti spiegano anche la ricetta come andrebbe fatta. Per non parlare di coloro che si credono intenditori di vino..con quell’antipatica aria di superiorità mentre annusano la bevanda appena versatagli. Della serie rilassati … ne sai quanto me!
Quello che troverete sempre, che siate al ristorante o in un adorabile bistrot: lui urla. Urla con il proprio commensale, urla al telefono, a volte litiga anche. E voi sperate solo che vada presto a chiedere il conto.
Le uova solo quelle della vicina di casa che ha la campagna. La pasta solo se di grano supremo trafilata in oro. Pomodori e zucchine, in numero di 2, sono quelli venuti fuori dall’appezzamento di terra dei due vasi in balcone, frutta e verdura sono di Slow Food mentre l’olio proviene da un territorio confiscato alle mafie. Insomma, vi descriverà tutto ciò che ha preparato per voi. La cena sarà un ricco racconto sensoriale sulla tracciabilità del prodotto, entrando nei particolari vi verrà spiegato che tutto ciò che state gustando non è contaminato da fitofarmaci e pesticidi, e tutto è il solo frutto della naturale fertilità del suolo. Grazie a queste persone il mondo sarà un posto migliore … e questa sera, è vero, ci avremo guadagnato in salute, ma non dimentichiamo la seduta dallo psicologo di domani!
Quello che non potendo mangiare la stragrande maggioranza dei cibi, terrorizza la cucina per le possibili contaminazioni, la possibilità di uno shock anafilattico e morte imminente. Si definisce allergico, ma in realtà soffre di intolleranze.
Quelli che l’antipasto è ancora nelle mani del cameriere che sta cercando di farlo planare sul tavolo e già strillano “non toccareee, non mangiareee che prima lo devo fotografare!”. Quelli che prima ancora che il piatto arrivi in tavola, iniziano a preparare il set: spostano la tovaglia, le sedie, accendono tutte le luci. La fame e il piacere del cibo vengono dopo la preoccupazione per i like che riceveranno dopo aver postato quel piatto da paura su Instagram. E che importa se tu, nel frattempo, stai morendo di fame, ora c’è da scegliere il filtro giusto. Ritoccata, pubblicata, super cliccata, di quel piatto da paura non ti resta che la foto…ormai è diventato freddo!
A questa categoria appartengono quelli un pò sfigati che trovano sempre lo sportello del bancomat fuori uso o ai quali mancano puntualmente 5 euro, o ancora quelli che “ Oh nooo, ho dimenticato il portafoglio a casa!”. Ah che sbadati!
Quello che ci propone di ordinare più cose e di dividerle così da assaggiare più pietanze ma finisce, poi, col mangiare tutto lui. Tremendo!
Quello che “Andiamo a mangiare una pizza?” e poi ordina un piatto di spaghetti allo scoglio. O ancora quelli che chiedono due primi, due secondi, una bottiglia di bianco solo per se perché il rosso non lo preferiscono, gli unici a prendere una fiorentina di Chianina, un caffè e due ammazzacaffè perché chiaramente devono digerire bene, ed infine …”Paghiamo alla romana?”.
Uno spaghettino alle vongole per lui risulterà banale, sempre alla ricerca di ricette complicate e ingredienti particolari. Se è tartufo, sarà di Alba. Se è carne, sarà quella di Waygu. Il paté di fegato d’oca non vi piace? Allora non sarete mai dei veri gourmet! Il caffè? Direttamente dall’isola di Sumatra, sarà il Kopi Luwak, prodotto dalle bacche parzialmente digerite e defecate dallo zibetto delle palme. E non provate ad obbiettare, finirete col risultare démodé e provinciali.
Gabriella Fusco©Cibusalius
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